Storie metafisiche – Luis Gabriel Santiago
Come nella migliore tradizione delle storie di fantasmi, le vicende e i protagonisti narrati in queste pagine, a volte con ironia altre volte con incantato stupore, varcano i confini del mondo reale per avventurarsi nella dimensione dell’insondabile.
Storie metafisiche – Omaggio ai maestri del sovrannaturale
Nel dizionario alla parola “metafisica” si legge: “parte della filosofia che, procedendo al di là dell’esperienza, vuole pervenire alla spiegazione dei principi essenziali della realtà”.
Nell’intendimento comune resta il suono di una parola che evoca dimensioni sovrannaturali ed entità invisibili. Argomenti su cui la letteratura, soprattutto un certo tipo di narrativa fantastica, poggia le proprie fondamenta.
È impossibile addentrarsi in un genere così vasto senza rivolgere un pensiero a quei maestri che l’hanno caratterizzato con capolavori indimenticabili.
La passione per queste storie che mi sono state tanto familiari negli anni della giovinezza, e che tuttora frequento con estremo piacere nonostante il mio granitico materialismo, mi ha invogliato a scrivere alcuni racconti con cui, a modo mio, ho voluto rendere omaggio agli autori che ho amato di più.
Storie metafisiche – I racconti
Nel racconto “Sadhuk” ho voluto ispirarmi, se non alla trama, quantomeno all’atmosfera infernale di “Vathek”, romanzo di William Beckford, scrittore inglese, nobiluomo eccentrico, viaggiatore instancabile. Beckford fu anche il costruttore di una mostruosa abbazia crollata varie volte sotto il peso di una follia verticale e visionaria.
Sempre nello stesso racconto cito Abdul Alhazared, personaggio di Howard Phillips Lovecraft, l’immaginario e famigerato autore del Necronomicon, il più famoso pseudobiblium della letteratura.
Altri riferimenti al maestro di Providence compaiono ne “La scomparsa del Reverendo Fenimore” che infatti si svolge nel trasfigurato New England in cui sono ambientati i miti di Cthulhu e in cui un uomo di chiesa scopre un varco dimensionale in un pollaio.
Storie metafisiche – Ironia surreale e nostalgia stupefatta
Nonostante le atmosfere cupe dei racconti che hanno come protagonisti i messaggeri dell’aldilà, non ho saputo resistere alla tentazione di rilasciare una buona dose di ironia nel racconto “164” e ne “Il traghettatore”.
Restando in tema di humour surreale, le due storie “L’usurpatore” e “La regola dell’assurdo” strizzano l’occhio alle pagine di alcuni scrittori sudamericani come Julio Cortàzar e Rodolfo Wilcock, mentre, per la fusione tra fantastico e quotidiano, i racconti “Padre e figlio” e “Le piogge” potrei idealmente dedicarli a Dino Buzzati.
In “Muoio venerdì” un lettore accorto troverà qualche somiglianza con le fattezze della Morte così come appare in alcune descrizioni di Pedro de Alarcòn. Ma, si sa, nel folklore romanzesco, i vari aspetti della Nera Signora diventano patrimonio comune.
Con “Simbiosi” ho voluto tratteggiare un habitat delicato e introspettivo in cui sopravvivono, seppure molto diluite, le nostalgie di certi interni narrati da Ray Bradbury, Giovanni Papini o anche Hector Hugh Munro, altrimenti conosciuto come Saki.
Storie metafisiche – Edgar Allan Poe
So bene che non è possibile saldare il debito nei confronti di questa letteratura in due pagine di presentazione. Ma sarebbe difficile concludere senza rivolgere almeno un pensiero al signor Edgar Allan Poe.
Nessun altro come lui ha mai saputo raccontare la meraviglia, lo smarrimento e l’orrore che accolgono chiunque varchi la soglia dell’imperscrutabile.
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