Creature non pervenute – Luis Gabriel Santiago

Creature non pervenute è uno zoo di animali tragici, buffi e sconcertanti. Questi finiscono per diventare lo specchio di un’umanità disposta a sterminare la natura ma incapace di accettare la propria origine bestiale.

Creature non pervenute – Leggende impagliate

C’era un tempo in cui si credeva che draghi, ippogrifi e chimere esistessero davvero, magari nelle lontane terre d’Oriente. Oppure in quell’Africa sconosciuta e misteriosa che nelle carte geografiche veniva sommariamente contrassegnata con la scritta “Hic Sunt Leones”.

Creature non pervenute - Luis Gabriel Santiago - Libro d'IngressoA guardare bene tra i capitelli delle cattedrali gotiche e nelle pergamene miniate dai monaci amanuensi, ci si accorge della intricata presenza di mostri con due teste, demoni alati e altri fenomeni dall’aspetto terrificante.

Un mondo lontano. La modernità ha sostituito la moda dei bestiari fantastici con i documentari del National Geographic attraverso i quali chiunque può scoprire un universo popolato da iguane, canguri, ornitorinchi, e una miriade di altri animali ancora più bizzarri di quelli avvistati soltanto con l’immaginazione.

La lista si allunga aggiungendo alla zoologia del presente le innumerevoli forme di vita del nostro passato remoto: dinosauri giganteschi, lucertole volanti, tartarughe grandi come carri armati.

D’altra parte c’è ancora chi perlustra i luoghi più impervi del pianeta all’inseguimento dello Yeti e di altre bestie leggendarie. Strano no?

Come se un ranocchio o un fringuello, nella loro apparente normalità, non fossero creature sufficientemente meravigliose. La rarità è una misura che cambia in relazione al tempo e alle distanze.

Creature non pervenute – Gli animali remoti

Tra gli anni quaranta e cinquanta, il Celacanto, pesce che si pensava scomparso alla fine del Mesozoico, divenne oggetto di un’appassionata ricerca e finì per diventare un feticcio popolare e misterioso come il mostro di Loch Ness.

Dopo l’eccitazione dei primi ritrovamenti, qualcuno scoprì che in Indonesia questo fossile vivente era venduto perfino nelle bancarelle dei mercati. I pescatori delle Isole Comore si meravigliarono molto per lo scalpore suscitato da un animale, tutto sommato, nemmeno così buono da mangiare. Il fatto curioso è che sappiamo per certo che al mondo esistono ancora migliaia di specie viventi sconosciute. Molte di queste, però, si estingueranno ancora prima di venir

Creature non pervenute - Libro d'Ingresso - Pietro Biondi

Pietro Biondi al Libro d’Ingresso legge Creature non pervenute

e studiate e classificate.

Del Raphus Cucullatus, uccello dell’isola di Mauritius sterminato dagli olandesi nel diciassettesimo secolo, resta soltanto un esemplare impagliato in una sala dell’Ashmolean Museum di Oxford.
Eppure la sagoma stralunata di questo disgraziato volatile rimarrà eterna e imperitura, insieme al Bianconiglio e al Bruco col narghilè, nel pittoresco gruppo di personaggi narrati da Carroll in “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Facciamo la stessa cosa con i pinguini, i rinoceronti, i lemuri, e tanti altri animali che stiamo sistematicamente eliminando dalla faccia della terra. Li trasferiamo nelle trame dei cartoni animati digitali dove, probabilmente, ci piacciono di più. Chissà, potrebbe essere lo stesso desiderio delle cose perdute, talmente dolce e struggente, a spingerci inesorabilmente a perderle.

Creature non pervenute – La nostalgia delle fiabe

E’ dunque possibile che tutto questo sia dovuto a una nostalgia delle fiabe e dei bestiari medievali, gabbie ideali di sirene e unicorni. Forse nella loro inafferrabile assurdità, ci sembravano più interessanti e degni di attenzione degli animali reali. Dalle imbalsamature artefatte dei baracconi delle fiere alle preziose incisioni in rame che arricchivano le pagine di antichi libri di storia naturale, le collezioni di bestie meravigliose hanno esercitato, senza dubbio e da sempre, un fascino arcano, un richiamo irrazionale.

Incapace di resistere a questa seduzione, anch’io mi sono divertito a mettere insieme una raccolta di storie improbabili, una zoologia poco seria di esseri remoti e immaginari che non pretenderà di essere né scienza né bestiario, piuttosto l’innocente parodia di entrambe le cose.

 

Luis Gabriel Santiago